STORIA LOCALE
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Busto Arsizio (pronuncia Büsti Gràndi in dialetto bustocco) è un comune italiano  della provincia di Varese, in Lombardia. La città è un polo industriale e commerciale di grande importanza situato in un contesto densamente urbanizzato.

Abitata in epoca romana, era conosciuta in età medievale per la concia delle pelli. Nota nel Cinquecento per la lavorazione dei fustagni, si sviluppò nell’Ottocento grazie alle numerose filature e tessiture di cotone.

l territorio di Busto Arsizio è al limite settentrionale della pianura Padana, nella zona alluvionale dell’alta pianura, a sud delle Prealpi Varesine. È situato nella zona interessata dai pianalti morenici della Valle Olona.

La collocazione del primo insediamento non è casuale: si trovava infatti su un percorso alternativo alla strada del Sempione, detto “strada di Milano”, che metteva in comunicazione Milano con il Lago Maggiore.

Non è chiara l’origine del nome “Busto Arsizio”. Si ipotizza che “Busto” derivi dal latino ambustum “bruciato”, attraverso una divisione popolare delle sillabe in am-bustum invece di quella corretta amb-ustum; questa origine potrebbe essere riferita ad un terreno piuttosto secco o ad un incendio che avrebbe colpito anticamente l’abitato.

La seconda parte del nome, “Arsizio”, aggiunta solo verso il XIII secolo, potrebbe essere una duplicazione del precedente (richiama infatti l’aggettivo “arso”),oppure potrebbe derivare dal latino ars, con allusione all’operosità degli abitanti, o ancora dal greco arsi, “sollevare”. Si farebbe probabilmente riferimento alla rivolta degli Insubri contro i Romani ai tempi della costruzione del Castrum di Seprio, quando durante una sommossa un incendio bruciò l’allora avamposto gallo-romano, oppure al periodo dell’invasione di Federico Barbarossa del 1176, il quale rase al suolo e bruciò Milano e i territori nei pressi della città che provvedevano al suo approvvigionamento.

Secondo un’altra ipotesi, il termine “Arsizio” deriverebbe invece dal germanico hard (termine legato alla metallurgia), poi traslato, attraverso il tardo latino ardiciumarsitium, al volgare arsitio. Il toponimo si riferirebbe alla principale attività degli abitanti del borgo, la produzione del filo di ferro, ancora oggi chiamato in dialetto bustocco “ardìa“, e alle numerose fucine presenti nel borgo e ai loro fuochi, che sarebbero richiamati anche dalla fiammella posta nella parte inferiore dello stemma cittadino.

Il toponimo “Busto” compare anche nei nomi di comuni spagnoli, come ad esempio Busto de Bureba, mentre il toponimo “Arsizio” compare anche nel nome del comune ticinese di Brusino Arsizio.

Anticamente, accanto a “Busto Arsizio”, era comune l’indicazione della città come “Busto Grande”.

Nel dialetto locale, appartenente al lombardo occidentale, è chiamata Büsti Gràndi (letteralmente Busto Grande), per distinguerla da Büst Picul (Busto Piccola, che indica la città di Busto Garolfo) e da Büsti Cava (Buscate/Büscàa).

Secondo alcune ipotesi, Busto Arsizio ebbe origini liguri. 

La distribuzione urbanistica della città di Busto Arsizio dimostra la successiva presenza dei Romani. Da un punto di vista amministrativo, faceva parte della regio XI Transpadana. Da Busto Arsizio, in epoca romana, passava la via Severiana Augusta, strada romana consolare che congiungeva Mediolanum (la moderna Milano) con il Verbannus Lacus (il Lago Verbano, ovvero il Lago Maggiore, e da qui al passo del Sempione (lat. Summo Plano).

Nota nell’Alto Medioevo per la concia delle pelli, la prima menzione della città risale al 922, anno in cui il nome del locus viene citato in alcuni documenti di notai.

Con decreto del cardinale Carlo Borromeo, il 4 aprile 1583 Busto Arsizio, allora sotto il dominio del duca Filippo Maria Visconti, venne staccata dal vicariato del Seprio e messa a capo di quella che fino ad allora era la pieve di Olgiate Olona con un podestà proprio.

Le origini di quello che fu un centro tessile di primaria importanza sono da ricercarsi nel Medioevo: nel 1375 “quasi in ogni casa batte un telaio”, come testimoniato qualche secolo più tardi dallo storico Pietro Antonio Crespi Castoldi nella sua storia di Busto Arsizio (De Oppido Busti Relationes).

Nella seconda metà dell’Ottocento iniziò lo sviluppo del borgo al di fuori della cinta difensiva, lungo la strà Balon (attuale corso XX Settembre) e la strada Garottola (attuale via Mameli). 

Il 30 ottobre del 1864 Busto Arsizio ottenne nel Regno d’Italia il titolo di città.

Grazie all’attività di Enrico dell’Acqua, sul finire dell’Ottocento acquistò la duplice natura di città cotoniera e meccanica, situazione che le assicurò a lungo fortuna e benessere.

Molti imprenditori costruirono le proprie ville nello stile in voga nei primi anni del Novecento, stile Liberty, parte importante del patrimonio architettonico bustocco. All’inizio del XXI secolo Busto Arsizio è un moderno centro industriale e commerciale di 83 555 abitanti che si colloca in una delle zone più industrializzate d’Europa, l’Altomilanese.

FONTE: Wikipedia